Festival di Cannes: «Showing Up», Michelle Williams intensa più che mai

Ultimi film proiettati sulla Croisette: tra questi la nuova pellicola della regista americana con l’ottima prova dell’attrice protagonista

Ultima giornata al Festival di Cannes: in attesa del palmarès di questa sera, ieri sono stati proiettati alcuni film che hanno chiuso il concorso ufficiale. Tra questi, l’atteso «Showing Up», nuova pellicola di Kelly Reichardt, regista americana che si è sempre distinta per un tocco molto personale e per uno stile decisamente anticonvenzionale, mostrato in film come «Wendy & Lucy» (2008), «Meek’s Cutoff» (2010) e «Certain Women» (2016).

In questi tre lungometraggi senza dubbio riusciti, forse non è un caso che la protagonista fosse sempre Michelle Williams, attrice che sotto la direzione di Kelly Rechardt è capace di dare sempre il meglio: ed è così anche in questa quarta collaborazione tra le due, dove Williams veste i panni di una scultrice in procinto di proporre un’esibizione che potrebbe cambiare la sua vita per sempre. Le sue difficoltà famigliari ed esistenziali sono parecchie, ma potrebbero anche diventare una forma d’ispirazione per la sua arte.

Tre anni dopo l’apprezzatissimo (anti)western «First Cow», la regista americana torna dietro la macchina da presa per rappresentare ancora una volta i disagi degli Stati Uniti, raccontando un gruppo di personaggi che diventano presto emblematici per riflessioni ben più ampie. Narrazioni incentrata su difficoltà economiche e psicologiche per gli artisti non sono certo una novità, ma qui l’asticella si alza spesso, ragionando su come la crisi degli affetti e quella relativa alla creatività vadano di pari passo.