Un gruppo bipartisan di leader del Congresso ha chiesto Il procuratore generale Pam Bondi per un briefing su quando, esattamente, andrà in giro rilasciando i file Epstein.
Hanno scelto una bella giornata inviare una lettera a Bondi, come dice appunto la Commissione di Sorveglianza della Camera dei Democratici ha rilasciato un tesoro di foto e video dall’isola privata di Jeffrey Epstein, incluso un incredibilmente foto inquietante di una stanza con quella che sembra essere la poltrona di un dentista e molteplici arazzi profondamente strani.

Secondo quanto riferito, hanno anche in programma di pubblicare presto i documenti di JP Morgan e Deutsche Bank.
L’amministrazione è senza dubbio incandescente dalla rabbia per il fatto che due repubblicani, il senatore. Lisa Murkowski dell’Alaska e il rappresentante Thomas Massie del Kentucky— firmato questa lettera. Ma non c’è da stupirsi, visto che erano due sponsor principali del Legge sulla trasparenza dei file Epstein.
La lettera è stata firmata anche da diversi democratici, tra cui il senatore Jeff Merkley dell’Oregon, il senatore Ben Ray Luján del New Mexico e il deputato Ro Khanna della California, che potrebbero essere particolarmente interessati a una nuova indagine focalizzato esclusivamente sui democratici.
Tutti questi democratici necessitano di essere indagati, vedete, a causa di “informazioni (che) sono emerse, nuove informazioni, informazioni aggiuntive”, secondo Bondi.

Ma è molto più probabile che questa cosiddetta indagine stia semplicemente eseguendo gli ordini del presidente Donald Trump da parte di Bondi.
Trump vuole moltissimo prendere di mira i democratici, ma vuole anche moltissimo, moltissimo, nascondere qualsiasi potenziale menzione di lui nei file Epstein. Dopo essere stato colpito da pessimi titoli, Trump è andato su Truth Social per chiedere a Bondi di indagare sui collegamenti di Epstein con “Bill Clinton, Larry Summers, Reid Hoffman, JP Morgan, Chase e molte altre persone e istituzioni, per determinare cosa stava succedendo a loro e a lui”.
Tuttavia, Bondi afferma di non farlo per volere di Trump, ma a causa di tutte queste nuove informazioni. Questo è fondamentalmente un invito rivolto ai membri del Congresso a dire: “Bene, dillo!” Ma poiché è molto probabile che Bondi in realtà non abbia nulla, probabilmente si rifiuterà di rispondere entro il 5 dicembre, come richiesto nella lettera.
È anche del tutto possibile che questa nuovissima indagine sia solo un tentativo di prendere tempo. La legge che impone il rilascio dei file Epstein presenta un’enorme scappatoia, che consente al Dipartimento di Giustizia di trattenere tutto ciò che potrebbe mettere a repentaglio un’indagine federale attiva. Quindi è abbastanza conveniente che all’improvviso ci sia un’indagine federale attiva.
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La questione non è mai stata se l’amministrazione avrebbe cercato di eludere il termine di 30 giorni per pubblicare i file, ma piuttosto come avrebbe agito. Sembra che lo abbiamo scoperto.
Tuttavia, con entrambi i partiti che mantengono la pressione e il continuo gocciolamento di file da parte dei Democratici, Bondi dovrà lavorare davvero duramente per proteggere il suo capo e non potrà continuare a “indagare” per sempre.
È chiaro che sa che sta arrivando la resa dei conti. Può ritardarlo, ma non può fermarlo.