Il presidente argentino Javier Milei lanciò formalmente gli “Accordi di Isacco”, dichiarando che l’Argentina avrebbe svolto il ruolo di “pioniere” insieme agli Stati Uniti nel portare avanti un nuovo quadro regionale per espandere la cooperazione politica, economica e culturale con Israele.
L’annuncio ha fatto seguito a un incontro a Buenos Aires alla fine della scorsa settimana tra Milei e il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, che è in tournée nella regione per rafforzare i legami diplomatici e coordinare progetti congiunti in tutta l’America Latina.
Milei ha affermato che gli accordi, sul modello degli Accordi di Abraham, mirano ad “approfondire i legami tra Israele e America Latina”, a rafforzare la cooperazione in “settori strategici nazionali” e a consolidare partenariati diplomatici a lungo termine.
Sa’ar ha elogiato Milei in un messaggio pubblicato su X giovedì, chiamando la sua elezione “un doppio miracolo, per l’Argentina e per il popolo ebraico”. Ha descritto l’affinità del presidente con l’ebraismo e Israele come “sincera, potente e commovente”, raccontando che prima del loro incontro ha recitato la tradizionale benedizione Shehecheyanu – una preghiera ebraica di gratitudine recitata durante momenti nuovi o significativi – mentre gli metteva una kippah sulla testa, spingendo Milei a indossare la kippah che tiene nel suo ufficio. “Si mise immediatamente sulla testa la kippah”, scrisse Sa’ar.
Funzionari argentini hanno affermato che la prima fase degli Accordi Isaac si concentrerà su Uruguay, Panama e Costa Rica, dove sono già in corso discussioni preliminari sulla cooperazione in tecnologia, sicurezza e sviluppo economico. I diplomatici coinvolti nei colloqui hanno affermato che il quadro è destinato a tradurre l’allineamento politico in programmi regionali strutturati.
I due hanno anche discusso del piano dell’Argentina di trasferire la propria ambasciata a Gerusalemme. Sa’ar ha scritto di aver esaminato la mossa “in dettaglio”, compresi i preparativi per un evento celebrativo previsto in primavera. Mentre si separavano, ha detto che Milei ha sorriso e gli ha detto: “Ci vediamo presto a Gerusalemme”.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ringraziato Milei in un messaggio pubblicato sabato, scrivendo che “la chiarezza morale, la visione e il coraggio del presidente annunciano una nuova era di buon senso, interessi e valori reciproci tra Israele e America Latina”. Netanyahu ha aggiunto che “insieme, e in tandem con la leadership degli Stati Uniti sotto il presidente Trump”, gli accordi Isaac potrebbero elevare le relazioni bilaterali “a nuovi livelli”.
Il ministro degli Esteri argentino Pablo Quirno si recherà in Israele a febbraio per portare avanti la struttura operativa degli accordi, con l’ambasciatore Axel Wahnish che coordinerà l’attuazione locale e la sensibilizzazione dei partner regionali.
Milei, che ha detto che intende convertirsi al giudaismo una volta lasciato l’incarico, ha significativamente rimodellato l’atteggiamento dell’Argentina nei confronti di Israele da quando ha preso il potere. Intervenendo ad un evento che celebrava i 90 anni della Delegación de Asociaciones Israelitas Argentinas, Sa’ar ha ringraziato Milei per quello che ha definito il sostegno “coraggioso e vigoroso” del presidente a Israele. Milei ha fatto eco a questo sentimento, affermando che “il mondo libero deve sollevarsi contro le minacce alla libertà che cercano di reintegrarsi”.
Joshua Klein è un giornalista di Breitbart News. Inviagli un’e-mail a jklein@breitbart.com. Seguitelo su Twitter @JoshuaKlein.