I film sui popcorn più in voga della settimana sono incentrati sull’evasione, ma non riguardano quasi mai giocare. Questo è il fascino del “Ora mi vedi” film. Hanno elementi di azione, crimine e irriverente lavoro di squadra, ma sono come i film “Fast and Furious” con i veloci inseguimenti in auto sostituiti da giochi di prestigio. Sono film ibridi di genere di trucchi magici che ti intrattengono facendoti spalancare un po’ gli occhi, come fa un buon mago. Si abbandonano al gioco di interpretare te.
Il terzo e ultimo capitolo della serie, “Now You See Me: Now You Don’t”, ci inganna per un po’ facendoci credere che si tratti di un film su una rapina, poiché al nostro fidato team di prestigiatori di flimflam, i Quattro Cavalieri, si uniscono tre illusionisti di nuova generazione: non lo sapreste, sono maghi attivisti sociali! – per rubare il diamante più grande del mondo, un pezzo di ghiaccio grande quanto un pugno noto come Heart Diamond. Appartiene a Veronika van der Berg (Rosamund Pike), un rapace magnate sudafricano la cui famiglia ha costruito il suo impero di diamanti sul retro di quella pietra gigante.
Una delle cose un po’ scadenti dei film “Now You See Me”, in un modo molto simpatico, è che puoi praticamente sentire la riunione da cui sono usciti in cui qualcuno ha detto: “Incrociamo ‘The Prestige’ con i film di ‘Ocean’s’ e un pizzico di ‘Magic: Impossible’!” Ma la cosa piacevole dei film “NYSM” è che non puoi mai definire con precisione dove stanno andando. Tolgono sempre la terra da sotto il tappeto da sotto il pubblico. E anche se può essere vero che un buon mago non rivela mai i suoi trucchi, i film “Now You See Me” rivelano sempre i loro trucchi, in un modo che li fa solo sembrare più complicati.
“Now You See Me: Now You Don’t” si apre con i Four Horseman che mettono in scena uno spettacolo di reunion durato 10 anni in un magazzino a Bushwick, Brooklyn. Quando ognuno di loro appare sul palco, solo per essere risucchiato come fantasmi nel corpo di un volontario, ci chiediamo: “Cosa sta succedendo? Stanno praticando la vera magia dal vivo adesso?” Questa è la creduloneria a cui attingono questi film: il nostro desiderio, al di sotto di tutto, di credere nell’impossibile.
In questo caso, i Quattro Cavalieri non sono mai stati lì. Sono stati evocati, tramite ologramma, dai loro eredi fan della Generazione Z: Bosco (Dominic Sessa), June (Ariana Greenblatt) e Charlie (Justice Smith), che vogliono usare la magia per rendere il mondo un posto migliore; ecco perché il loro spettacolo termina con lo smascheramento di un truffatore di criptovalute e la diffusione della sua ricchezza rubata sui conti bancari di tutti i presenti. Per quanto i tre più giovani riveriscano i quattro più grandi, “Now You See Me: Now You Don’t” utilizza il suo team ampliato di illusionisti truffatori per sviluppare lo spirito maliziosamente aggressivo della serie. Lavorano tutti insieme, ma il film riesce a malapena a mettere due maghi nella stessa stanza senza scatenare scintille abrasive di rivalità, che ora assumono la forma di uno scontro generazionale.
In “Now You See Me: Now You Don’t”, quella tensione rapida è incarnata da Jesse Eisenbergnel ruolo di J. Daniel Atlas, il leader dei Quattro Cavalieri. Sì, siamo abituati a vederlo prendere per il culo Woody Harrelsonè Merritt McKinney, l’irriverente mentalista con un cappello a torta di maiale. Ma non ricordo che Eisenberg abbia dato uno spettacolo Questo prepotente in “Now You See Me” (2013) o “Now You See Me 2” (2016). Sono passati nove anni dall’ultima puntata, e dal momento in cui Daniel arriva, con i capelli appiattiti che lo lusingano, Eisenberg è verbalmente bloccato e carico, accelerando la sua abilità, lanciando insulti con lo sguardo diretto, mantenendo ogni incontro cablato. (C’è un bel pezzo in cui dice a Veronika che convincere il mondo che aveva bisogno di comprare diamanti era il trucco magico definitivo.) Potrebbe essere un’esagerazione dire che Eisenberg dà il suo massimo quando gioca a fare i buchi, ma la sua presenza in “Now You See Me: Now You Don’t” è avvincente come lo era in “The Social Network”. È come Danny Ocean rinato come un conciso megalomane dell’illusione.
Si presenta nel quartier generale hipster dei tre più giovani, pronto a reclutarli per una missione ideata dall’Occhio, l’oscuro sorvegliante che è l’equivalente “NYSM” dell’MI6 o dello SHIELD o dell’High Table. Ai maghi viene ordinato di recarsi ad Anversa, dove Veronika corteggia clienti facoltosi (la sua vera attività è usare i diamanti per riciclare denaro sporco), il che significa mettere in mostra l’Heart Diamond. Il loro piano per rubarglielo implica di tutto, dall’impersonare un fotografo di Vanity Fair al far sì che Daniel irrompa alla festa con un grande discorso che è un capolavoro di indirette.
Fuggono su un elicottero sul tetto che si trasforma in un pezzo di cartone piatto, solo per atterrare in un castello francese che è un museo di magia con trappole esplosive, dalla porta puzzle di metallo che Jack di Dave Franco e June di Greenblatt gareggiano per aprire alla sala degli specchi fino alle stanze sottosopra. Ci sono momenti in cui potresti pensare: “Sceneggiatura di David Koepp e MC Escher”. Il regista, Ruben Fleischer (“Zombieland”), riprendendo da dove Louis Leterrier e Jon M. Chu si erano interrotti, trova spazio per una gara di motocross e “Abracadabra” di Lady Gaga. E l’azione spazia dai duelli con le carte al tipo di combattimenti onesti che servono semplicemente a ricordarci che i balletti d’azione in realtà Sono trucchi magici.
Il Thaddeus di Morgan Freeman si presenta, ancora scintillante di doppiezza. Dominic Sessa, nel suo primo film importante dopo “The Holdovers”, conferma il suo fascino stravagante, che alla fine mi ha fatto pensare che potrebbe essere il secondo arrivato di Daniel Stern. La storia trova spazio sia per Isla Fisher (di ritorno dal primo film) che per la sua sostituta nel sequel, Lizzy Caplan, così che ora ci sono Five Horseman. Harrelson brandisce quell’espressione maliziosa che non invecchia mai. Rosamund Pike, interpretando lo spirito dell’amorevole lucro sulla vita stessa, eleva un cattivo standard attraverso il tempismo elevato della sua alterigia teatrale. E il climax, riprendendo il gioco di prestigio metafisico che ha alimentato “Now You See Me 2”, solleva il velo dell’inganno dalla realtà stessa. E fa tutto divertendosi. Questo è tutto ciò che questo film è o deve essere.
