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La Colombia indagherà sull’acquisto da parte della polizia dello spyware Pegasus

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La Colombia indagherà sull’acquisto da parte della polizia dello spyware Pegasus


Il presidente colombiano Gustavo Petro ha ordinato un’indagine sull’acquisto del software spia Pegasus da parte delle forze di polizia del paese.

Il presidente Petro ha affermato che lo spyware è stato acquistato, in contanti, da una società di sorveglianza israeliana durante il governo del suo predecessore, Ivan Duque.

Ha aggiunto che il software, che può essere installato in remoto sui telefoni cellulari per accedere ai microfoni e alle telecamere delle persone, potrebbe essere stato utilizzato per spiare i rivali politici, compreso se stesso.

Le dichiarazioni del presidente sono state la prima conferma ufficiale che la Colombia è tra i paesi che hanno acquistato il malware telefonico.

Il software Pegasus infetta iPhone e dispositivi Android per consentire agli operatori di estrarre messaggi, foto ed e-mail, registrare chiamate e attivare segretamente microfoni e fotocamere.

Il signor Petro ha rivelato la notizia in un discorso televisivo alla nazione, affermando di aver appreso dell’acquisto tramite un documento riservato.

Il presidente ha affermato che la direzione dell’intelligence della polizia colombiana (Dipol) ha effettuato due pagamenti di 5,5 milioni di dollari ciascuno alla società di sorveglianza israeliana NSO, che aveva sviluppato lo spyware.

NSO ha affermato in passato che il suo software è destinato all’uso contro criminali e terroristi ed è reso disponibile solo a militari, forze dell’ordine e agenzie di intelligence di paesi con buoni precedenti in materia di diritti umani.

Ma Petro si è chiesto come sia possibile che 11 milioni di dollari in contanti abbiano lasciato il paese senza che vi fosse alcuna traccia nel bilancio pubblicato – e perché.

“Si tratta di un riciclaggio di beni provenienti dal nostro stesso Stato per interrompere le comunicazioni di chi?” chiese.

Lo spyware Pegasus ha fatto notizia nel 2021, quando un elenco di 50.000 numeri di telefono di sospette vittime di hacking è trapelato ai principali media.

Tra coloro che si ritiene siano stati presi di mira c’erano attivisti, giornalisti e politici di tutto il mondo.

Il presidente Petro ha esortato l’ufficio del procuratore generale a indagare sull’acquisto e per capire per cosa la polizia potrebbe aver utilizzato lo spyware.

Ha anche chiesto che il capo delle forze di polizia della Colombia consegni tutti i documenti rilevanti relativi a Pegasus.

Non è la prima volta che le forze di sicurezza colombiane vengono accusate di intercettare illegalmente le comunicazioni.

Gli scandali delle intercettazioni telefoniche hanno scosso ripetutamente il Paese negli ultimi due decenni, portando alla chiusura della sua agenzia di intelligence, il Dipartimento dei servizi amministrativi (DAS), nel 2011.



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